Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

1925

Immagine pubblicitaria dell'Amaro Felsina Ramazzotti, disegnata da Vittorio Grassi, 1925 (Archivio di Stato di Ragusa).

 
 

3 gennaio Il discorso alla Camera in cui Mussolini rivendica «la responsabilità politica, morale e storica» di quanto è successo nei mesi precedenti consolida il potere dei fascisti al di fuori delle garanzie costituzionali e segna la fine dello Stato liberale; inizia la costruzione del regime totalitario: verranno progressivamente introdotte norme volte a sopprimere le libertà di stampa e di associazione e a rafforzare l’esecutivo e il potere del Capo del Governo con l’esautoramento delle Camere

febbraio-aprile I decreti legge sul riordino del sistema di Borsa varati dal Ministro delle Finanze De Stefani provocano un forte ribasso dei titoli e la conseguente protesta di Alberto Pirelli (Presidente della Associazione fra le società per azioni) e Antonio Stefano Benni (presidente della Confindustria), che chiedono il ritiro dei provvedimenti

1° giugno Il Governo ottiene un’apertura di credito di 50 milioni di dollari presso la Banca Morgan di New York, destinati a interventi in difesa della lira

14 giugno Riforma del servizio postale e costituzione dell’Azienda delle poste e telegrafi (Apt)

1° luglio Riforma del servizio telefonico nazionale con la costituzione della Azienda di Stato per i servizi telefonici (Asst), azienda autonoma pubblica cui vengono affidati gli impianti, la gestione per le grandi distanze e il controllo sulle cinque concessionarie private (Stipel, Telve, Timo, Teti, Set)

8 luglio Giuseppe Volpi è Ministro delle Finanze (in sostituzione del liberista De Stefani); in novembre ottiene un nuovo prestito per il Governo italiano dalla Banca Morgan di New York (100 milioni di dollari)

24 luglio Il ripristino del dazio sul grano segna la fine del “liberismo agrario”: il Governo si impegna a controllare i prezzi al consumo e a stimolare la produzione interna con l’avvio di un’ampia opera di propaganda per l’autosufficienza granaria (“battaglia del grano”)

2 ottobre Il patto di palazzo Vidoni fra la Confindustria e la Confederazione dei sindacati fascisti segna il reciproco riconoscimento quali unici rappresentanti degli industriali e dei lavoratori

12 novembre Inquadramento della Confindustria nel regime con l’assunzione della denominazione di “fascista”; Antonio Stefano Benni e Gino Olivetti (Presidente e segretario) sono i rappresentanti degli industriali nel Gran consiglio del fascismo

14 novembre Accordo fra Italia e Stati Uniti per la sistemazione dei debiti di guerra