Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

1943

Enrico Mattei (terzo da sinistra) tra le truppe dei partigiani bianchi, settembre 1943 (Eni).

 
 

25 luglio Il Gran consiglio del fascismo approva un ordine del giorno critico nei confronti dell’operato di Mussolini e ne chiede le dimissioni. Il Re, Vittorio Emanuele III, nomina Capo del Governo il Maresciallo Pietro Badoglio; la guerra al fianco dei tedeschi continua. Manifestazioni spontanee contro il Fascismo e Mussolini si susseguono nel Paese, mentre i partiti antifascisti escono dalla clandestinità e si riorganizzano


23 agosto Fondazione de Partito socialista di unità proletaria (fra i fondatori sono Pietro Nenni, Sandro Petrini e Giuseppe Saragat)


8 settembre Viene annunciato l’armistizio con gli angloamericani. Il Re e Badoglio fuggono a Brindisi lasciando l’Italia in mano all’esercito nazista; le forze di opposizione antifasciste costituiscono a Roma il Comitato di liberazione nazionale (Cnl) composto da esponenti Dc, Pci, Pli, Pd’a, Dl, Psiup; al Nord nasce la Repubblica sociale italiana guidata da Mussolini, con sede del Governo a Salò (Brescia)


Nel corso dell’anno, segnato dalla fase di crollo del Regime fascista, in un Paese occupato dai nazisti al Nord e dagli alleati al Sud, l’economia subisce una grave disarticolazione produttiva; a marzo scioperi a Torino, alla Fiat e a Milano, alla Falck, alla Marelli, alla Pirelli, danno il segno della profonda insofferenza operaia contro la dittatura e la guerra; la iniziale richiesta di “pane e pace” è destinata a trasformarsi in manifestazioni politiche antifasciste; dopo l’8 settembre le maggiori concentrazioni industriali delle Regioni settentrionali sono sotto il controllo dell’economia bellica nazista; nelle aree controllate dalla Repubblica sociale è varato il programma di “socializzazione delle imprese”; al Sud dilaga la disoccupazione e l’apparato produttivo agricolo e industriale è alla paralisi