Parma 1992 - 2010: Fra declino e trasformazione
Alla svolta del secolo il sistema agroalimentare di Parma si presenta forte e vitale, in linea con le proprie tradizioni. Una parte consistente del reddito continua ad essere generato dal settore alimentare e dai comparti a esso legati, come quello dei macchinari e quello degli imballaggi, marcando una sensibile differenza con le altre provincie della Regione (a Parma il rapporto tra alimentare e meccanico è di 1:1, mentre a Modena è di 1:6, e di 1:9 a Reggio Emilia). Alla fine degli anni Novanta, agroalimentare e impiantistica specializzata rappresentano circa il 50% del fatturato complessivo del sistema manifatturiero parmense, con 22.300 addetti (34% della manodopera complessiva). Il territorio continua quindi a distinguersi per un’elevatissima specializzazione produttiva non solo nel settore dei prodotti alimentari, ma anche delle macchine e degli impianti per la trasformazione e, infine, dei contenitori. Si conferma la vocazione di Parma quale “capitale alimentare” continua
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1996
La Comunità europea attribuisce il marchio di denominazione di origine protetta (dop) al parmigiano-reggiano e al prosciutto di Parma -
13 dicembre 2003
Parma è prescelta quale sede dell'European Food Safety Authority (EFSA), l'authority europea per la sicurezza alimentare -
2004
Nascono Alma, la scuola internazionale di cucina, e il circuito dei Musei del cibo, che integrano il patrimonio alimentare del territorio -
1° ottobre 2005
Nasce la nuova Parmalat