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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

Genova 1980 - 1992: L'illusorio boom

Il decennio è caratterizzato a Genova da un forte processo di deindustrializzazione. Il censimento industriale del 1981 rileva 92.841 occupati nel settore manifatturiero in provincia di Genova; nel 1991 se ne contano solo 59.102. Entrano in crisi aziende private operanti in settori “maturi” e si accentuano le difficoltà dei grandi gruppi pubblici. Ulteriori riorganizzazioni interessano il raggruppamento Ansaldo, la cui strategia complessiva deve essere radicalmente rivista dopo che l’incidente occorso alla centrale ucraina di Chernobyl nel 1986, e il successivo referendum svoltosi in Italia nel 1987, bloccano e accantonano ogni progetto di costruzione di centrali nucleari. Deve così cambiare il baricentro di attività: si acquisiscono aziende, si rivolge l’attenzione a nuovi settori (segnatamente, ferroviario e dei sistemi continua

  • 1984

    Chiusura del laminatoio a caldo delle acciaierie di Cornigliano
  • 1985

    L'area a caldo delle acciaierie di Cornigliano è rilevata dal Cogea (Consorzio genovese acciaio), cui partecipano imprenditori privati del settore siderurgico (nel 1987 Riva rileva il 53% di Cogea)
  • 1988

    Cessa l'attività la raffineria ERG di Genova San Quirico
  • 1988

    Nasce Esaote Biomedica
  • 1989

    Elsag (passata da Stet a Finmeccanica, entrambe finanziarie dell'Iri) acquista la statunitense Bailey: nasce Elsag Bailey