Cassa rurale ed artigiana di Signa, Signa (Firenze), 1919 -
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Forma autorizzata del nome
Cassa rurale ed artigiana di Signa, Signa (Firenze), 1919 - -
Altre denominazioni
Cassa rurale ed artigiana di Signa
Banca di credito cooperativo di Signa
Cassa rurale di prestiti di Signa
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Tipologia
Ente
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Date
Data di attivita' 1919 -
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Luoghi
Sede Signa
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Qualifiche
Tipo ente ente di credito, assicurativo, previdenziale
Natura giuridica privato
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Descrizione
A Signa, nel difficile momento del primo dopoguerra, un gruppo di persone di fede cattolica composto da Don Bonamico Bencini, sacerdote; Armido Fortini, cappellaio; Fortunato Masotti, meccanico; Napoleone Bresci, stagnino; Don Ettore Pancani, sacerdote; Roberto Calvisi, decoratore; Emilio Bonciani, sensale; Edoardo Bonardi, barrocciaio; Aniceto Corsi, falegname; Nello Del Guasta, orefice; Carlo Cocchini, accollatario; Augusto Galli, merciaio; Carlo Nesti, falegname; Emilio Fedi, calzolaio e Giovanni Caiani, fabbro, animate da un sacerdote, Don Guido Pagnini, decise di dare una risposta concreta alla questione sociale e alla lotta all'usura, prendendo ad esempio il modello della banca rurale che il prelato aveva avuto modo di conoscere durante i suoi soggiorni in Germania. Il 23 agosto 1919, in Castel di Signa, nella via detta 'del Campanile' al numero civico 445, essi dettero vita alla Cassa rurale di prestiti di Signa. L'iniziativa s'inseriva appieno in quell'operazione che, poco meno di un anno prima, il 24 giugno 1918, a Firenze, aveva raccolto gli esponenti di sedici Casse rurali per costituire la Federazione interdiocesana delle Casse rurali e delle Casse operaie cattoliche. La Cassa iniziò ad operare "senza proclami, senza conferenze di famosi oratori", ed i primi tempi, come quasi tutte le Casse di allora, custodì depositi di chiunque, erogando prestiti soltanto ai soci. I soci avevano l'obbligo ben preciso di rispondere con i propri averi ed in parti uguali "fra e...
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