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Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, Pistoia, 1831 -

Soggetto Produttore
  • Forma autorizzata del nome

    Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, Pistoia, 1831 -
     
  • Altre denominazioni

    Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia

    Cassa di risparmio di Pistoia

     
  • Tipologia

    Ente

     
  • Date

    Data di attivita' 1831 -

  • Luoghi

    Sede Pistoia

  • Qualifiche

    Tipo ente ente di credito, assicurativo, previdenziale

    Natura giuridica privato

  • Descrizione

    Fondata nel 1831, col consenso Granducale e con un capitale di 2.688 fiorini per 224 azionisti, allo scopo di "rendere fruttiferi i piccoli avanzi fatti dalle classi più bisognose, anche per sottrarre queste modeste economie a scopi di immorale godimento", incoraggiare il risparmio tra le classi meno abbienti e favorire la promozione sociale del proprio territorio. E' quanto appare nel primo "Manifesto" redatto dal sacerdote Pietro Contrucci, con cui si rende nota l'intenzione, propugnata dall'animatore Niccolò Puccini, di seguire anche in Pistoia l'esempio, già consolidato a Firenze, di una Cassa di risparmio.
    Affiliata alla Cassa centrale di Firenze, iniziò la propria attività il 10 gennaio 1832 con un modesto capitale. Suo primo presidente fu Girolamo De' Rossi. Per incoraggiare il piccolo risparmio riconobbe ai depositi frutti pari all'interesse del 4%, mentre rese infruttiferi i depositi eccedenti i 600 fiorini, per i quali si obbligava comunque alla custodia oculata. Nel 1847, sull'onda della prima crisi bancaria, la Banca sospese le "cessioni a mutuo" destinate alle nuove iniziative economiche. Molte furono le difficoltà cui gli amministratori dovettero far fronte, rispondendo in prima persona con i propri capitali. Nel 1871, al compimento dei 40 anni di attività, la Cassa, diretta da Cesare Sozzifanti, aveva "assunto più il carattere di un istituto di credito che non di istituto di beneficenza". I depositi della Banca erano stati alimentati da operatori della c...