Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

FASSIO, Ernesto

Genova, 22 luglio 1893 - Genova, 8 luglio 1968

Il padre Agostino era titolare di una fabbrica di dolci a Genova; nel capoluogo ligure il giovane Fassio frequenta le scuole primarie e porta a termine gli studi tecnici fino al conseguimento del diploma. Nel 1914 inizia a lavorare, aprendo a Genova una piccola agenzia di spedizioni marittime, la Villain e Fassio, in società con un assicuratore di origine svizzera. Richiamato alle armi allo scoppio della prima guerra mondiale, presta servizio in Marina per tutta la durata del conflitto.
Nel dopoguerra si impegna nella gestione della ditta di spedizioni, mentre comincia a volgere il suo interesse al settore delle assicurazioni marittime. Nell'agosto del 1920 costituisce la Società italiana di assicurazioni e riassicurazioni Levante, con sede a Genova e un capitale sociale di 10 milioni di lire, e alla fine del 1921 promuove, insieme a un gruppo di armatori genovesi, la formazione della Società italiana di assicurazioni e riassicurazioni marittime Europa, anch'essa con sede a Genova, e un capitale di 5 milioni di lire. In qualità di presidente e amministratore delegato delle nuove società mostra un notevole dinamismo imprenditoriale e riesce a ritagliarsi uno spazio su un mercato non facile, in cui operano imprese assicuratrici di grandi dimensioni e consolidata tradizione: alla metà degli anni Venti, per far fronte ai crescenti impegni, il capitale della Levante viene elevato a 60 milioni di lire e quello dell'Europa a 10 milioni. La congiuntura è favorevole e Fassio ne sfrutta tutte le potenzialità: dopo la generale contrazione dei traffici del periodo bellico, che aveva causato anche la distruzione di più della metà del tonnellaggio delle navi a motore italiane, il settore dei trasporti marittimi imbocca la strada di una decisa ripresa. Nel 1925 il movimento di navi nei porti nazionali supera finalmente i livelli prebellici, mentre procede la ricostruzione della flotta mercantile, che fa impennare la domanda di servizi assicurativi nel settore.

 

Nel 1925 Fassio si iscrive al Partito nazionale fascista; in questa fase intravede la possibilità di espandere l'attività al settore armatoriale con il sostegno statale: in occasione della ridefinizione delle convenzioni marittime secondo gli interventi legislativi del 1926-1927, ottiene infatti una cospicua sovvenzione per l'esercizio di una linea di trasporti fra Genova e Barcellona; nel 1929 costituisce quindi due nuove società, sempre con sede a Genova: la Società anonima italiana di navigazione Villain e Fassio, con un capitale di 4 milioni di lire, e la Società anonima italiana di navigazione mercantile Villain e Fassio, con un capitale di 3 milioni di lire.

All'inizio degli anni Trenta le attività imprenditoriali di Fassio, che si articolano in quattro società, con una capitalizzazione complessiva elevata (77 milioni di lire), danno forma a un gruppo assicurativo-armatoriale di rilievo nel panorama italiano. L'ambizioso disegno imprenditoriale deve però fare i conti con l'incombente crisi internazionale.
La prima impresa, destinata all'esercizio di una linea sovvenzionata per il trasporto di merci e passeggeri fra il porto ligure e quello catalano, segnerà passivi di bilancio per tutto il decennio 1930.
L'altra società armatoriale si specializza invece nel trasposto di idrocarburi: con una flotta di tre navi cisterna (per una stazza complessiva di 24.000 tonnellate), può contare sulla crescente domanda di importazione di greggio espressa dal settore della raffinazione di prodotti petroliferi, considerato strategico dal regime già a partire dal decennio precedente, in particolare con la creazione dell'Agip (Azienda generale italiana petroli) nel 1926. La crescita costante del tonnellaggio navale nazionale adibito alle importazioni petrolifere consente all'imprenditore di superare le difficoltà della fase di depressione 1930-1934, e vedere l'attività decollare nella seconda metà del decennio.
Negli anni del secondo conflitto mondiale le società di Fassio registrano andamenti divergenti. Il versante armatoriale subisce un rovescio completo (le navi vengono requisite e destinate alle operazioni di guerra, in cui andranno perdute), mentre le imprese assicurative marittime godono di una congiuntura positiva grazie al continuo aumento dei premi; in particolare la Levante, ormai affermata come una delle maggiori società del settore a livello nazionale, nel 1937 assume la gestione dei contratti assicurativi della Finmare, la Società finanziaria marittima costituita dall'Iri per la riorganizzazione e il finanziamento dei servizi di navigazione.