Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

DE ANGELI, Ernesto

Ernesto De Angeli.

 
 

Laveno (VA), 29 gennaio 1849 - Milano, 17 gennaio 1907

Si trasferisce a Milano nell’adolescenza per frequentare la scuola che gli avrebbe consentito di seguire i corsi in ingegneria industriale del Politecnico ma, a sedici anni, con la morte del padre, deve interrompere gli studi per provvedere al sostentamento della famiglia. Trova un impiego nella modesta stamperia di cotone della Cantoni: la sua formazione si rivolge così ai problemi tecnici ed economici relativi alla conduzione aziendale ed è lo stesso Cantoni a fornirgli le somme necessarie per un prolungato soggiorno di studio e di pratica in Germania, Francia e Gran Bretagna. Divenuto Direttore della stamperia, decide di approfittare delle favorevoli condizioni del mercato finanziario milanese e della ripresa del settore cotoniero che si registrano nella seconda metà degli anni Settanta e, sempre sostenuto finanziariamente da Cantoni, costituisce nel 1878 la Società per la stamperia e la colorazione dei tessuti E. De Angeli e C., con un capitale sociale sottoscritto da prestigiosi nomi della finanza e dell’imprenditoria lombarda: oltre allo stesso Cantoni, Giuseppe Crespi, Eraldo Krumm, Augusto Namias, Luigi Terruggia, Giulio Borgomaneri e il Credito lombardo. L’impresa cresce rapidamente e nel 1886, dopo successivi aumenti di capitale, De Angeli è il terzo maggiore azionista della Società; nel 1897, infine, quando il capitale sociale viene elevato a 7.500.000 lire, è al primo posto tra i sottoscrittori: in venti anni l’azienda diventa una delle maggiori del settore, evidenziando le capacità tecniche e imprenditoriali di De Angeli, in collaborazione con Giuseppe Frua (anch’egli ex dipendente di Cantoni), poi nominato procuratore generale della società.

 

Oltre il cotone
De Angeli ha nel frattempo allargato i suoi interessi verso settori di recente sviluppo tecnologico e finanziario: nel 1883 è Presidente della Banca cooperativa milanese; nel 1890 consigliere della Società filati cucirini e, nel 1898, della Società italiana industria linoleum; nel 1899 è presidente della Società anonima lombarda per la distribuzione di energia elettrica. Nel 1899 viene sciolta la società E. De Angeli e C. per dare vita alla Società italiana per l’industria dei tessuti stampati De Angeli-Frua, con un capitale sociale di 15 milioni. Oltre ai due titolari, altri sottoscrittori sono la Banca cooperativa milanese, la Banca svizzera italiana, la Banque Suisse, le famiglie Casati e Weill Schott, Ugo Pisa (Presidente della Camera di commercio di Milano) e Giovanni Battista Pirelli. Parallelo all’attività imprenditoriale è l’impegno di De Angeli negli organi di rappresentanza economica locali, nell’amministrazione municipale e fino ai vertici della politica nazionale. Nel 1882, sostenuto dal Circolo industriale e commerciale, dall’Associazione per l’industria e il commercio delle sete, e dai quotidiani «La Perseveranza», «Il Pungolo» e «Corriere della Sera», è eletto consigliere della Camera di commercio di Milano: inizialmente favorevole a una mite protezione doganale per l’industria cotoniera, nel tempo consolida la sua inclinazione filoprotezionista in concomitanza con le crescenti difficoltà del settore tessile. All’interno del Circolo industriale e commerciale, di cui è nominato presidente alla fine del 1882, matura il suo sostegno a una linea di protezionismo integrale, che sostiene fino alla sua ascesa alla presidenza della Camera di commercio, nel gennaio del 1887. Il suo impegno non riesce comunque a sanare i contrasti che in quel periodo lacerano i rapporti fra i membri della rappresentanza camerale: all’inizio del 1889 deve dimettersi dalla carica presidenziale.