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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

BREDA, Vincenzo Stefano

Vincenzo Stefano Breda.

 
 

Limena (PD), 30 aprile 1825 - Ponte di Brenta (PD), 4 gennaio 1903

Nel 1847 consegue la laurea presso la facoltà di Matematica dell’Ateneo di Padova; attivo sostenitore del movimento nazionale, nell’aprile del 1848 combatte a Sorio e Montebello.
La sua prima esperienza lavorativa si svolge in qualità di direttore dei lavori di alcune tratte della ferrovia Venezia-Milano e sempre in campo ferroviario compie le prime mosse come imprenditore, quale socio della Società per le strade ferrate dell’Italia Centrale (1854), allora impegnata nella costruzione della Piacenza-Bologna, e in seguito della Società delle ferrovie Calabro-Sicule (1861).
Nel 1866 Breda è consigliere comunale a Padova e, nel marzo 1867, come candidato della Destra, è eletto per la prima volta deputato (otterrà la rielezione alla Camera per le cinque successive legislature, fino al 1879).
Nel gennaio del 1872, con capitali di esponenti della finanza e dell’imprenditoria veneta, promuove la costituzione a Padova della Società veneta per imprese e costruzioni pubbliche, e per oltre vent’anni rivestirà la carica di presidente: alla metà degli anni Ottanta dell’Ottocento, l’impresa sarà il nucleo di uno dei maggiori complessi di interessi industriali e finanziari della Penisola, assieme alle due grandi società ferroviarie (le Meridionali e la Mediterranea), alla Navigazione generale, e ai due maggiori istituti di credito mobiliare (la Banca generale e il Credito mobiliare).
 

 

Conflitto d’interesse
Nel 1879 rinuncia alla carica di Deputato, perché il suo ruolo di presidente della Società veneta per imprese e costruzioni, appaltatrice di opere pubbliche, viene da più parti giudicato incompatibile con il mandato parlamentare. Breda aveva infatti progressivamente esteso l’attività dell’impresa a diversi settori, aggiudicandosi alcuni cospicui appalti di opere pubbliche: il Ministero delle finanze a Roma, il cimitero di Venezia, il riattamento degli argini del Po, un ponte sul Piave e lavori di escavazione nella laguna veneta.
Nel corso degli anni la costruzione di ferrovie acquisisce un ruolo dominante nell’ambito della Veneta, e questo comporta l’allestimento di una moderna officina di riparazione del materiale rotabile, nucleo originario di quelle che nel XX secolo diventeranno le Officine meccaniche della Stanga (Oms). L’obiettivo strategico perseguito allora da Breda con la Veneta – la costruzione e l’esercizio di linee ferroviarie – si scontra presto con gli interessi della Società delle ferrovie dell’Alta Italia, al Nord, e con quelli della Società per le strade ferrate meridionali nel resto del Paese. Questa situazione impone un ridimensionamento degli obiettivi di Breda, che decide di spostare gli interessi della Veneta abbandonando le incertezze della “questione ferroviaria”. L’obiettivo dell’imprenditore diventa quindi una maggiore diversificazione delle attività della società, puntando a grandi appalti di opere pubbliche e al settore dell’edilizia.