Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

LANCIA, Vincenzo

Vincenzo Lancia, anni Dieci (Archivio e centro storico Fiat, Archivio iconografico).

 
 

Fobello (VC), 24 agosto 1881 - Torino, 15 febbraio 1937

Terzo figlio di Giuseppe, un imprenditore attivo nella produzione di carne conservata, il giovane Lancia si mostra insofferente alla disciplina scolastica – frequenta senza successo la scuola tecnica –, orientando i suoi interessi verso la meccanica, in particolar modo le prime iniziative nel campo dell’automobilismo.
A Torino i primi tentativi di produzione automobilistica risalgono al 1895 e fra questi il più rilevante è quello del cuneese G. B. Ceirano, la cui officina è situata in corso Vittorio Emanuele II 9, al piano terra del palazzo di proprietà del padre di Vincenzo, dove vive la famiglia. Lancia si trova quindi ad osservare – praticamente nel cortile di casa – la più interessante esperienza di costruzione automobilistica torinese di fine secolo. Nel 1898 viene assunto da Ceirano come impiegato, ma probabilmente solo perché questa qualifica sembra più consona alla sua posizione sociale. In realtà, si immerge nell’attività dell’officina, dal disegno delle vetture, alla costruzione, alla riparazione, ed è presto in grado di padroneggiare completamente i problemi dell’assistenza tecnica. Nel 1900 la Ceirano viene acquisita dalla Fiat di Giovanni Agnelli, e Lancia può così fare esperienza di una superiore realtà tecnica e organizzativa.
A 25 anni Lancia, già collaudatore e poi pilota al volante delle Fiat, si sente maturo per tentare la propria strada di costruttore. Il 29 novembre 1906, a Torino, fonda la società in nome collettivo Lancia e C. con un capitale di 100.000 lire suddiviso in parti uguali fra lui e C. Fogolin, un altro ex dipendente Fiat. 

 

Vincenzo Lancia partecipa alla Targa Florio sulla Fiat "28-40 HP", Brescia, 1907 (Archivio e centro storico Fiat, fondo Lancia).

 
 

Dall’Alfa alla Theta
I primi modelli prodotti dalla nuova azienda, che nei primi anni può contare su circa 70 dipendenti, non sono particolarmente innovativi e sofisticati; si basano tuttavia su concezioni progettuali che diverranno una caratteristica di fondo dell’impresa. L’obiettivo è ottenere una vettura leggera e versatile, curata nei dettagli, robusta ma piacevole da guidare anche su lunghe distanze, senza bisogno di particolari attenzioni. Le vetture Lancia sono destinate a clienti di fascia medio-alta: il primo modello prodotto – l’Alfa – costa fra le 10.000 e le 14.000 lire. L’accoglienza è generalmente buona, sia in Italia sia all’estero, e soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Nel gennaio 1911 l’azienda trasferisce la propria attività produttiva in via Monginevro, nell’area di Borgo S. Paolo, attratta dalle possibilità di espansione in una zona periferica. Nel nuovo stabilimento lavorano 390 operai, segno del forte sviluppo dell’azienda. Nei due anni iniziali, da via Monginevro escono cinque diversi modelli di automobile, oltre allo chassisdell’autocarro leggero 1Z fornito all’esercito italiano per la guerra di Libia. Tra il 1912 e il 1913 Lancia abbandona l’iniziale impostazione, che concedeva grande spazio alle richieste di “personalizzazione” dei clienti, in favore di una maggiore uniformità produttiva e della ricerca di un modello di automobile di “lunga durata”. Il risultato è la Theta, il cui motore da 4.940 cm3 appare particolarmente adatto a una macchina di elegante praticità ed estremamente versatile (con versioni limousine e torpedo), ma anche a essere montato su un carro armato e su un camion.
Durante la Prima guerra mondiale il contributo dell’azienda allo sforzo bellico è però limitato: dalla Lancia escono solo 3.000 unità fra autocarri e autovetture, mentre l’industria automobilistica italiana produce complessivamente 80.300 veicoli, e la Fiat, da sola, 56.000.