Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

BORGHI, Giovanni

Giovanni Borghi, 1970 (Whirlpool Emea).

 
 

Milano, 14 settembre 1910 - Comerio (VA), 25 settembre 1975

Il padre Guido (1883-1957), figlio di operai e inizialmente operaio egli stesso, nel 1904 si era messo in proprio, aprendo a Milano un negozio di materiale elettrico con servizio di installazione di impianti. La piccola ditta, nella quale terminate le scuole elementari avevano fatto il loro ingresso i figli Gaetano (1907-1978), Giovanni e in seguito anche il terzogenito Giuseppe (1915‑1954), aveva gradualmente ampliato il proprio giro di affari. All’inizio degli anni Quaranta la ditta Borghi è arrivata a possedere un’officina elettromeccanica che occupa circa trenta operai. Nell’agosto del 1943 i bombardamenti su Milano distruggono quasi completamente il negozio e il laboratorio e la famiglia decide di trasferirsi a Comerio, in provincia di Varese. Il padre, ancora in possesso di buone risorse finanziarie, inizia la produzione di fornelli elettrici da cucina. Con la collaborazione dei figli – rientrati dopo l’8 settembre dal servizio militare – e di un numero molto limitato di operai, ottiene un discreto successo di vendite che incrementa nell’immediato dopoguerra, quando, dopo aver rilevato da un artigiano milanese il marchio Ignis, la ragione della ditta di famiglia diventa Officine elettrodomestiche Ignis di Guido Borghi e figli.

 

Smalterie e cucine a gas
Nel 1949 i Borghi acquistano le Smalterie De Luca a Napoli che, sotto la nuova denominazione di Serit, provvedono alla smaltatura dei semilavorati prodotti a Comerio. Proprio in quell’anno tuttavia, le misure adottate dal Governo per contenere i consumi di energia elettrica spingono i Borghi a intraprendere la produzione delle cucine a gas.
Giovanni Borghi assume in questo periodo maggiore responsabilità imprenditoriale nell’azienda di famiglia: intravedendo modesti sviluppi di mercato per le cucine a gas, decide di indirizzare la produzione nel campo dei frigoriferi domestici, allora in Italia prodotti in serie solo dalla Fiat. In tale prospettiva, tra il 1950 e il 1951, Borghi rileva i brevetti della Isothermos, una fabbrica milanese di apparecchi ad assorbimento, costituisce la Siri (Industria refrigeranti Ignis) e inizia a Gavirate la produzione di frigoriferi ad assorbimento (elettrici, a gas e a petrolio). Questo tipo di apparecchi presenta numerosi inconvenienti, come un alto costo di produzione, un forte ingombro del mobile e una limitata capacità interna. Nel 1953 riconverte allora l’impresa alla produzione di frigoriferi a compressore (un sistema di raffreddamento ancora poco diffuso), dopo aver concluso un accordo con la società danese Danfoss (licenziataria della casa statunitense Tecumseh), che gli fornisce i gruppi refrigeranti completi di evaporatori e condensatori.
L’adozione di questa tecnologia, che consente di aumentare la capacità dei frigoriferi mantenendone limitato l’ingombro e comporta una sostanziale riduzione dei costi, è all’origine delle fortune della Ignis guidata da Giovanni Borghi. Il nuovo frigorifero incontra subito un grande successo e l’azienda si avvia a crescere rapidamente: nel 1954 viene inaugurato il nuovo stabilimento a Comerio (dotato di un grandioso impianto di smaltatura a fuoco continuo, progettato dalla Bayer di Leverkusen), mentre i dipendenti, che nel 1943 erano solo cinque, alla metà del decennio 1950 sono quasi 2.000. Il principale obiettivo di Borghi in questa fase è quello di affrancare l’impresa dalla dipendenza delle forniture della società danese per produrre in proprio tutti i componenti dei frigoriferi: l’obiettivo è raggiunto nel 1960 attraverso un potenziamento delle strutture produttive articolato nella creazione di una rete di società collaterali addette alle varie fasi della lavorazione, che riforniscono il nuovo stabilimento di Cassinetta di Biandronno (Varese).