Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

GARDINI, Raul

Raul Gardini.

 
 

Ravenna, 7 giugno 1933 - Milano, 23 luglio 1993

I nonni materni gestivano una fonderia di ghisa e bronzo, mentre i Gardini possedevano diverse centinaia di ettari lungo il litorale romagnolo e in Veneto e il padre Ivan si era impegnato nella bonifica dell’area paludosa attorno a Ravenna. Il giovane Gardini è inviato in collegio a Ferrara, quindi a Cesena per frequentare l’Istituto di agraria; per questa stessa specializzazione di studi si iscrive all’Università di Bologna, e appare destinato a occuparsi dell’azienda di famiglia. A cambiare la sua vita è il matrimonio con Ida Ferruzzi, nel 1957. In quell’anno inizia a lavorare nella Cementi Ravenna, acquistandone con 40 milioni di lire il 10%: la società era stata fondata due anni prima dal suocero Serafino Ferruzzi, che, in una città vivacizzata dalle iniziative dell’Eni di Enrico Mattei e dalle intraprese di un aggressivo uomo di affari come Attilio Monti, stava ponendo le fondamenta di un vero e proprio impero economico.
Le attività di Ferruzzi, inizialmente centrate sull’importazione di cereali, si erano estese progressivamente al settore del cemento e alla lavorazione della soia, mentre parte sostanziale degli utili veniva reinvestita nell’acquisto di quasi un milione di ettari di terreno in Italia, negli Stati Uniti, in Argentina, in Brasile, in Uruguay, in Paraguay.

 

Collaboratore del suocero Ferruzzi
Alla metà degli anni Settanta, nonostante sia tra i protagonisti delle contrattazioni alla Borsa granaria di Chicago, la prima del mondo, e, fra i privati, il maggior proprietario fondiario in Italia, Ferruzzi è pressoché sconosciuto al grande pubblico. Le sue società non sono quotate in Borsa e ottiene facilmente i prestiti di cui ha bisogno per i commerci dal mondo bancario, restituendoli dopo le vendite, non senza effettuare ampi giochi sulle valute, data la dimensione globale dei suoi affari. È in ottimi rapporti sia con il presidente della Banca commerciale italiana, Raffaele Mattioli, sia con l’Amministratore delegato di Mediobanca, Enrico Cuccia, e possiede quote rilevanti del Credito romagnolo e dell’American Bank and Trust. Nonostante un comportamento sempre molto riservato, Ferruzzi non può evitare la notorietà – nel 1979 – quando rileva per 100 miliardi di lire da Attilio Monti il pacchetto di maggioranza dell’Agricola finanziaria, una holding che controlla l’Eridania, prima produttrice nazionale di zucchero e proprietaria del 15% della francese Beghin Say, maggiore impresa saccarifera europea. In un ventennio di crescita tumultuosa delle società Ferruzzi, Gardini è fra i più stretti collaboratori del suocero, che coadiuva in particolar modo nello sviluppo delle iniziative industriali (i cementifici e gli impianti di produzione di olio e mangimi). In questo periodo Gardini rivela un’abilità particolare nel comprendere le implicazioni delle normative emanate dalla nascente Comunità europea, ormai determinanti per le attività agroindustriali e i modi di operare dei gruppi di pressione al suo interno: difende con successo a Bruxelles gli interessi dei produttori italiani di olio di semi, tanto da essere nominato presidente dell’associazione nazionale.