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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

VOLPI, Giuseppe

Giuseppe Volpi.

 
 

Venezia, 19 novembre 1877 - Roma, 16 novembre 1947

Nasce in una famiglia della piccola borghesia: il padre, di origini bergamasche, è un ingegnere edile. Terminato il liceo classico nel luglio del 1896, s’iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova. Nello stesso periodo diventa rappresentante esclusivo per il Veneto dell’Urbaine, una compagnia di assicurazioni francese. Nel 1897 la morte del padre lo spinge ad abbandonare gli studi e a esplorare la possibilità di avviare iniziative commerciali nei Balcani: nel 1899 costituisce una società per l’importazione in Italia di prodotti agricoli dall’Ungheria, mentre l’anno successivo fonda la casa d’importazione ed esportazione Giuseppe Volpi e C. e prende contatto con il Governo serbo per l’istituzione di una Agenzia commerciale serba in Italia.
I sommovimenti politici che interessano la politica balcanica nei primi anni del Novecento e l’arretratezza economica dei Paesi dell’area dischiudono spazi d’azione notevoli per gli investitori stranieri. Sfruttando le competenze acquisite grazie alla sua attività commerciale, Volpi riesce a costruire in breve tempo un fitto intreccio di relazioni con esponenti del mondo finanziario e imprenditoriale italiano interessati a investire nei Balcani, fra i quali spicca in particolare Giuseppe Toeplitz, Vicedirettore della Banca commerciale italiana.

 

Affari in Oriente
 Nel 1902 Volpi costituisce insieme ad alcuni soci veneziani la Società italiana per le miniere d’Oriente per lo sfruttamento di concessioni minerarie nell’Impero ottomano, mentre l’anno successivo, grazie all’appoggio finanziario della Banca commerciale, riesce a ottenere il monopolio dei tabacchi nel Montenegro. Nel 1905 fonda la Compagnia di Antivari, che ottiene dal Governo montenegrino l’appalto per la costruzione di un porto franco nella città omonima. Nonostante il successo di queste iniziative, il crescente interesse politico ed economico da parte di potenze europee come la Francia e l’Austria nei confronti dell’area balcanica finisce ben presto per restringere gli spazi di manovra delle imprese italiane e costringe Volpi a spostare il baricentro della sua attività in Italia, e più precisamente in Veneto.