Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

MARTINOLI, Gino

Periodico «Alfa Romeo», XX (1942), 31: copertina disegnata da Gino Boccasile (Alfa Romeo, Archivio storico)

 
 

Nel corso del 1945, dopo il rientro di Adriano Olivetti in Italia, Martinoli lascia l'impresa di Ivrea; fa quindi parte del Consiglio industriale Alta Italia (CIAI), trasformato, nei primi mesi del 1946, nella Sottocommissione industria Alta Italia (SIAI) collegata alla neonata Commissione centrale industria, alle dipendenze del Ministero dell’industria e del commercio. Si trasferisce intanto a Napoli, in qualità di direttore tecnico alla Navalmeccanica, azienda del gruppo IRI, che abbandona pochi mesi dopo per esercitare a Milano il ruolo di ispettore incaricato del servizio tecnico centrale IRI, con compiti di supervisione sulle industrie meccaniche dell’Italia settentrionale: Alfa Romeo, Filotecnica Salmoiraghi, Motomeccanica e Stabilimenti S. Eustachio. In questo stesso periodo dà vita a un Ufficio organizzazione aziende meccaniche IRI, destinato a svolgere attività di consulenza in favore delle direzioni aziendali delle imprese pubbliche del settore. 

I frequenti contrasti con la direzione centrale portano, però, Martinoli ad abbandonare l’IRI; torna quindi a lavorare, nel 1948, per un’industria meccanica privata: la Vittorio Necchi [►v. scheda] di Pavia, produttrice di macchine per cucire.

Assunto come direttore generale tecnico, l'ingegnere si impegna nella ristrutturazione degli stabilimenti al fine di aumentare la produttività dei reparti; nel corso dei successivi cinque anni, agendo sull’innovazione del prodotto, sul rinnovamento dei processi produttivi e sulla trasformazione organizzativa, l'impresa arriva a triplicare il numero di macchine prodotte giornalmente.

 

Enrico Mattei all'interno del core del reattore in occasione dell'entrata in funzione della centrale termonucleare di Latina

 
 

Nel corso del 1956, a causa di contrasti sorti con la proprietà, Martinoli abbandona la Necchi e torna a Milano, dove costituisce per l'IRI la Società italiana progettazioni assistenze industriali (SIPAI), destinata a svolgere attività di consulenza per il gruppo pubblico. Dopo circa un anno lascia anche la SIPAI perché chiamato da Enrico Mattei  a ricoprire la carica di amministratore delegato dell’Agip nucleare, neonata società dell’Ente nazionale idrocarburi (ENI), che sta progettando la messa in opera della prima centrale del gruppo, a Latina. La sua esperienza operativa nel settore nucleare termina, tuttavia, nel corso del 1960, quando Mattei decide un ridimensionamento dell’azienda. Successivamente Martinoli tornerà a occuparsi di problemi legati all’energia nucleare in quanto membro, per alcuni anni, del consiglio d’amministrazione del Comitato nazionale energia nucleare (CNEN).

Nel 1960 l'ingegnere è invece assunto come direttore generale della Compagnia generale di elettricità, un'azienda appartenente alla General Electric Company, che lascia dopo neanche un anno di permanenza, in favore di un lungo pensionamento.