Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

INTRONA, Niccolò

Niccolò Introna e il colonnello statunitense Henry Joseph Tasca, Roma, 1945 ca. (Archivio storico Banca d'Italia, Archivio storico fotografico, Fondo Corradini)

 
 

L’oro della Banca d’Italia e la nomina a direttore generale

Quando, subito dopo l'8 settembre 1943, gli occupanti tedeschi chiedono la consegna dell'oro della Banca d'Italia, ha l'idea di nascondere metà del prezioso metallo dissimulando l'operazione con false scritturazioni, ma Azzolini, informato che l'esercito tedesco ha notizie precise sulle consistenze e temendo ritorsioni, fa riportare il metallo nel deposito, da dove viene prelevato e trasferito prima a Milano, poi in gran parte a Berlino. Dopo la partenza del governatore per l’Italia settentrionale, avvenuta all’inizio del 1944, Introna rimane il massimo esponente della Banca d’Italia a Roma. Liberata la capitale all'inizio di giugno, il 29 luglio 1944 viene nominato commissario straordinario della Banca per le zone liberate. 
Nei cinque mesi in cui mantiene questa carica cerca di smantellare pezzi importanti della legislazione sul credito varata negli anni Trenta – in particolare il Comitato dei ministri, che detiene compiti di controllo e indirizzo sull’attività dell’Istituto e l’Ispettorato per il credito e il risparmio, deputato invece alla vigilanza – , da lui ritenuti strumento di ingerenza politica nel mondo bancario. Il tentativo ha un successo parziale: il Comitato e l'Ispettorato vennero soppressi, ma il primo viene sostituito, nel 1947, con un organo assai somigliante, il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio. Introna si dimostra assai critico anche nei confronti dell'IRI – da lui definito "strumento finanziario di guerra e di potenziamento autarchico" - e ne propone il ridimensionamento, venendo però, su questo fronte, totalmente sconfitto. 
Sempre in veste di commissario straordinario, fa costituire nell’agosto del 1944 la Banca parte civile nel processo di epurazione contro Azzolini, accusato di collaborazione con i nazisti per l'asportazione dell'oro: l'ex governatore viene dapprima condannato a trent'anni di carcere, poi assolto in Cassazione. 
Nel gennaio del 1945 Luigi Einaudi viene nominato governatore della Banca e Introna, finalmente, direttore generale, carica che ricopre fino al 19 aprile 1946 quando presenta le proprie dimissioni. Un mese dopo Einaudi gli conferisce il titolo di direttore generale onorario.

Muore a Roma il 10 maggio 1955. 

 

 

Risorse archivistiche e bibliografiche

Sulla carriera di Introna alla Banca d’Italia si vedano i fondi Introna ispettore e Direttorio Introna conservati presso l’archivio storico della Banca d'Italia. Sul salvataggio dell’industria siderurgica nel 1911 si veda I. Cerioni, La Banca d'Italia e il Consorzio siderurgico. Fonti per la storia della siderurgia in età giolittiana nelle carte dell'Archivio della Banca d'Italia, in Banca d'Italia, «Quaderni dell'Ufficio ricerche storiche», giugno 2001, 2. Per la partecipazione di Introna alla gestione delle crisi bancarie del primo dopoguerra e il suo ruolo nella creazione della vigilanza bancaria si veda La Banca d'Italia e il sistema bancario, 1919-1936, a cura di G. Guarino - G. Toniolo, Roma-Bari, Laterza, 1993. Sulla vicenda per molti aspetti romanzesca dell’oro della Banca d’Italia si veda S. Cardarelli e R. Martano, I nazisti e l’oro della Banca d’Italia. Sottrazione e recupero. 1943-1958, Roma-Bari, Laterza, 1993, 2000.