Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

BORLETTI, Senatore

La creazione della Rinascente
Nel 1908 Borletti aveva sposato Anna Dell’Acqua, figlia ed erede di Enrico Dell’Acqua, un imprenditore italiano che aveva creato un vero e proprio impero commerciale e industriale in campo tessile con sede in Argentina e interessi ramificati in tutta l’America latina. L’improvvisa scomparsa del suocero, nel 1910, costringe Borletti a farsi carico della gestione del gruppo Dell’Acqua, investito in quel momento da gravi problemi finanziari e gestionali. Borletti affida allora al cognato Umberto Brustio la gestione dell’attività della sede centrale di Buenos Aires e delle 30 succursali.
L’esperienza acquisita da Borletti in questa occasione, soprattutto per ciò che concerneva la gestione dei magazzini di vendita al minuto di proprietà della Dell’Acqua, pone le basi per un’altra operazione imprenditoriale di assoluto rilievo: la costituzione nel settembre del 1917 della società per l’esercizio dei grandi magazzini La Rinascente, con un capitale sociale di 16 milioni di lire raccolto tra importanti imprese industriali e finanziarie piemontesi e lombarde, fra cui spicca la Banca italiana di sconto. La società, di cui Borletti assume la presidenza, nasce per rilevare e rilanciare le attività degli storici Magazzini Bocconi, protagonisti dell’introduzione in Italia del modello del grande magazzino francese nel secolo precedente, ma in difficoltà negli ultimi anni, e dei Magazzini Vittoria, esempio di iniziativa commerciale promossa da industriali e commercianti interessati ad avere un canale distributivo per i propri prodotti.

 

Il crac della Banca italiana di sconto
Le difficoltà maggiori che Borletti si trova ad affrontare nella fase di avvio della nuova società sono di tipo organizzativo, aggravate dalla mancanza ai vertici dell’azienda di adeguate capacità dirigenziali. La consapevolezza della complessità dei problemi posti dalla gestione di un grande magazzino spinge Borletti a cercare un manager di fiducia a cui affidare la conduzione operativa dell’azienda. Il fondamentale contributo dato alla ripresa della Dell’Acqua, l’esperienza acquisita in quell’occasione nella gestione dei problemi specifici di un’impresa di distribuzione commerciale, la stima e l’amicizia che lo legano a Borletti fanno di Umberto Brustio il candidato ideale: entrato nel maggio del 1919 nel consiglio di amministrazione, nell’ottobre di quello stesso anno assume la carica di amministratore delegato. Dopo l’arrivo di Brustio e il suo insediamento alla guida della Rinascente, Borletti ridimensiona notevolmente il suo intervento nell’azienda, riducendolo ad alcuni importanti ma episodici contributi, limitati quasi esclusivamente al reperimento di finanziamenti o alla tenuta dei rapporti con gruppi esteri, e assume principalmente la veste di garante del management.
La nascita della Rinascente segna anche il diretto coinvolgimento di Borletti nelle vicende della Banca italiana di sconto (Bis). Nel marzo del 1918, pochi mesi dopo la costituzione della Rinascente (che aveva visto la Banca sottoscrivere 6 milioni dei 16 che costituivano il capitale sociale iniziale), Borletti entra nel consiglio d’amministrazione dell’istituto. Nel 1921 egli arriva a occupare una carica elevata (presidente o consigliere) in 24 società, sia in ragione di interessi personali, sia come rappresentante della banca. Alla fine di quell’anno la Banca italiana di sconto viene però travolta dalla crisi del gruppo Ansaldo ed è costretta a dichiarare fallimento. Nella sua veste di amministratore della banca, Borletti subisce il sequestro dei beni e deve rispondere delle accuse di aggiotaggio e cattiva amministrazione, da cui viene tuttavia assolto alla fine del 1923.