Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

CALIA, Vincenzo Liborio

Anni Ottanta: divani e poltrone in Europa
Nel 1976 la società tra Calia e Nicoletti si scioglie. Due anni dopo Calia avvia una nuova attività produttiva, dapprima in un laboratorio di 600 mq con venti dipendenti, e nel 1979 in uno di 1800 mq a Borgo Venusio. Alla metà degli anni Ottanta, Calia, con 53 dipendenti, ha consolidato l’assetto dell’impresa, che estende ormai le vendite all’intero mercato nazionale, ma soprattutto comincia a proiettarsi verso il mercato europeo, muovendosi dalle fasce di domanda più basse a quelle più elevate. Nel decennio successivo l’impresa conosce un intenso sviluppo: nel 1986 viene aperto un nuovo stabilimento di 3.500 mq nella contrada di Serritello La Valle, i dipendenti passano da 145 nel 1989 a 452 nel 1997. Il fatturato, pari a 15 miliardi di lire nel 1989, raggiunge i 77 miliardi nel 1997, mentre le sedute (divani e poltrone) sono prodotte in oltre 200 modelli in pelle e in tessuto, per il 90% destinate all’esportazione.
Il successo commerciale della produzione di Calia sui mercati esteri, in particolare su quello francese, è dovuto alla specializzazione, avviata a partire dai primi anni Ottanta, nella produzione di salotti della fascia medio-alta: i divani Calia si presentano come un prodotto non seriale, molto curato nei materiali e nel design. L’imprenditore, per raggiungere elevati standard qualitativi e curare la costante innovazione di prodotto, concentra all’interno dell’azienda tutte le fasi del ciclo produttivo: progettazione, controllo delle materie prime (pelli e tessuti acquistati in Italia, legname nei Paesi del Nord e dell’Est Europa), falegnameria, lavorazione delle imbottiture, taglio e cucito di pelli e tessuti, assemblaggio finale. Nel 1991 organizza un Centro studi per la progettazione. L’impresa, che nel 1992 si trasforma in società anonima, nel 1996 è riorganizzata con la costruzione di un nuovo stabilimento di 8.000 mq a Ferrandina, un centro della Val Basento, che permette di aumentare il numero dei modelli prodotti. Innovazioni di processo, con l’applicazione di tecnologie avanzate (processo Cad-Cam per il taglio elettronico dei tessuti, delle pelli, dei pannelli in legno e dei materiali usati per l’imbottitura), consentono elevati livelli di produttività. Certificazioni di qualità aziendale, successi nelle fiere e mostre del settore portano Calia ad ampliare i mercati di sbocco (dall’Europa agli Stati Uniti, al Medio ed Estremo Oriente). L’impresa viene a perciò a collocarsi negli anni Novanta tra le principali aziende italiane del settore, fra le tre maggiori del distretto del salotto localizzato nell’area murgiana, ormai affermato a livello internazionale.
L’attività viene continuata dai figli del fondatore dopo la sua morte, avvenuta a Matera alla fine del 1998.

 

Risorse bibliografiche
G. Viesti, Il “Triangolo del salotto”, in Mezzogiorno dei distretti, a cura di G. Viesti, Roma, Donzelli, 2000, pp. 97-118; V. Albino e A. C. Garavelli, Alcuni aspetti della crescita di un’impresa guida in un distretto industriale del Mezzogiorno, in «L’industria. Rivista di economia e politica industriale», 1996, 4, pp. 730-747; S. Bruni, Per una storia dei distretti industriali meridionali, in Annali di storia dell’impresa, Bologna, Il Mulino, 2000, 11, pp. 248-249.