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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

DONEGANI, Guido

Un leader indiscusso
La Montecatini è ormai uno dei complessi industriali più importanti del Paese: a causa degli ingenti capitali richiesti per la sua crescita però, dopo il 1915, la famiglia livornese dei Donegani vede ridimensionato il suo peso all’interno degli assetti proprietari della società. Ciò nonostante, da questo momento in poi, Guido Donegani diventa l’indiscusso leader di un’impresa che dal 1920 è in una posizione di assoluta preminenza nel settore dei prodotti chimici per l’agricoltura. La società gestisce direttamente 35 stabilimenti di perfosfati e acido solforico grazie ai quali controlla rispettivamente il 70% e il 60% del mercato nazionale dei due prodotti, mentre incide per quasi un terzo per la produzione del solfato di rame. 
L’iniziativa della Montecatini più importante degli anni Venti è tuttavia la produzione su vasta scala di concimi azotati. Nel maggio del 1921 Donegani conosce a Novara il giovane ingegnere Giacomo Fauser, il quale ha messo a punto un metodo per ottenere ammoniaca sintetica con un procedimento elettrolitico.

 

L'euforia della "battaglia del grano"
 Pochi giorni dopo l’incontro viene costituita la Società elettrochimica novarese, al cui capitale di 3 milioni partecipano la Montecatini (2 milioni), Fauser (mezzo milione) e il senatore Ettore Conti, promotore del progetto. Nella seconda metà degli anni Venti la produzione di ammoniaca sintetica viene sviluppata su grande scala, tanto che nel 1927 la Montecatini dispone di cinque stabilimenti e tre centrali elettriche, mentre riesce addirittura ad esportare la tecnologia Montecatini-Fauser in diversi Paesi, fra cui la Germania.
La sicura supremazia nazionale della Montecatini nella produzione dei concimi fosfatici e azotati subisce un duro colpo quando i consumi registrano un crollo all’inizio degli anni Trenta. All’origine di queste difficoltà, oltre alle generali condizioni di crisi economica, vi sono le errate previsioni aziendali concepite nel clima euforico della “battaglia del grano”.
Per Donegani si rende così necessario avviare un percorso di diversificazione in nuovi settori che permetta all’azienda di sopperire al calo della domanda di prodotti chimici per l’agricoltura. Compie così un importante passo per il completamento dell’assetto industriale della Montecatini: l’ingresso nel settore della chimica organica, realizzato con l’acquisizione delle Aziende chimiche nazionali associate (Acna), il più importante produttore italiano di coloranti artificiali, in seguito al crollo dell’Italgas. Donegani affronta la riorganizzazione dell’Acna con gli stessi criteri di selezione delle migliori unità produttive adottati dieci anni prima per il settore dei concimi e, fra il 1931 e 1935, la produzione dell’Acna raddoppia.