Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

FUMAGALLI, Eden

Lavastoviglie e condizionatori
Con altre aziende produttrici di elettrodomestici “bianchi” (Zanussi, Ignis, Indesit, Zoppas, Philco, Castor) anche la Candy di Fumagalli adegua le proprie strutture alle nuove esigenze espresse dal mercato, diversificando la gamma e sviluppando nel contempo una strategia espansiva sui mercati europei di Francia, Germania e Spagna. Nel nuovo stabilimento di Brugherio, vicino a Milano, inaugurato nel 1961, lavorano più di 500 dipendenti: viene sviluppata la produzione in serie delle lavatrici (con una produzione giornaliera ormai vicina alle 2.500 unità e si realizza, nel 1966, l’ingresso dell’azienda brianzola nel mercato delle lavastoviglie, uno fra gli elettrodomestici meno diffusi (solo il 2% delle famiglie italiane in quegli anni ne possiede una), dando corpo a un vecchio progetto di Fumagalli, che già nell’aprile del 1949 aveva brevettato una «macchina per il lavaggio, la risciacquatura e l’asciugatura di stoviglie, posaterie e vasellame da cucina eseguente l’intero ciclo delle operazioni in modo totalmente automatico». Alla fine degli anni Sessanta inizia la produzione dei condizionatori d’aria (anche in questo caso già esisteva un brevetto di Fumagalli risalente al 1948).
Il nucleo produttivo dell’azienda resta comunque la lavatrice: nel corso di tutti gli anni Cinquanta e Sessanta la Candy mantiene saldamente la leadership del mercato nazionale delle lavabiancheria, fruendo di una posizione di vantaggio in un mercato che, fra nuovi acquisti e sostituzioni, andava costantemente espandendosi.

 

Oltre il paternalismo accentratore
L’azienda di Brugherio conta, alla vigilia dell’“autunno caldo” del 1969, oltre 1.300 dipendenti, con un fatturato stimato intorno ai 15 miliardi. La rete di vendita è una struttura articolata, basata sull’attività capillare di agenti e subagenti a livello regionale e provinciale. La personalità imprenditoriale di Fumagalli si riflette soprattutto nelle modalità di gestione dei rapporti con la forza-lavoro: solo nel 1968, nell’ambito di una complessiva riorganizzazione aziendale, l’imprenditore delega a un ufficio del personale la responsabilità delle assunzioni, che in precedenza aveva sempre gestito personalmente. I rapporti tra imprenditore e lavoratori alla Candy appaiono improntati, almeno sino all’esplodere delle tensioni dell’“autunno caldo”, a un tradizionale paternalismo che vede la presenza assidua del proprietario nei reparti di lavorazione.
Imprenditore dalla forte personalità accentratrice, Fumagalli si trova nella necessità di gestire la complessità organizzativa conseguente alla crescita dimensionale degli anni Sessanta con un previdente decentramento delle responsabilità direttive in ambito strettamente familiare. La struttura organizzativa della Candy viene divisa per funzioni: a Niso venne delegata la funzione di progettazione e realizzazione tecnica, a Enzo quella commerciale e a Peppino quella amministrativa; a Oreste Gagetti, marito di Alma, la terzogenita, è affidata inoltre la gestione dei rapporti con l’estero.