Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

LANCIA, Vincenzo

Vincenzo Lancia, inizi del Novecento (Archivio e centro storico Fiat, fondo Lancia).

 
 

Da Adele alla Fiat
In questo modo negli anni Trenta la Lancia riesce ad essere presente in tutti i segmenti del mercato, mentre i buoni rapporti con il Regime – che in campo automobilistico non nasconde la sua preferenza per le vetture prodotte dalla Lancia e dall’Alfa Romeo, rispetto alle Fiat –, garantiscono, a partire dalla metà degli anni Trenta, un consistente aumento delle commesse pubbliche (comprese quelle militari), da cui l’azienda ricava ottimi profitti.
Dopo la morte di Lancia, la guida dell’azienda viene assunta dalla moglie Adele Miglietti, coadiuvata da alcuni stretti collaboratori. Vincenzo Lancia lascia un’impresa con una solida condizione economica e, soprattutto, consolidate routine, che le consentiranno di mantenere nel panorama dell’automobilismo italiano la posizione ottenuta dal Primo dopoguerra.
Il grande cambiamento degli anni Cinquanta farà tuttavia avvertire la mancanza delle capacità imprenditoriali del fondatore, che nessuno – né in famiglia, né fra i maggiori dirigenti della società – appare in grado di sostituire. Inizia allora quell’inarrestabile declino dell’azienda che ne provoca l’acquisizione da parte della Fiat nel 1969.

Risorse archivistiche e bibliografiche
Archivio storico Lancia, Torino, con particolare riferimento alle sezioni: I, Consiglio di amministrazione; II, Presidenza - Amministratore unico; III, Presidenza - Direzione Generale; IV, Produzione; VII, Commerciale; IX, Amministrazione. Nell’anniversario della morte di Vincenzo Lancia, Torino, 1938 (in particolare C. Fogolin, Ricordi su Vincenzo Lancia, pp. 11-58); W. H. J. Oude Weernink, La Lancia, Vimodrone (MI), 1994; F. Amatori, Impresa e mercato. Lancia, 1906-1969, Bologna, Il Mulino, 1996.