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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

LARDEREL, Florestano (Francesco Floriano) de

Dal vecchio al nuovo
Ginori Conti, del tutto sprovvisto di formazione tecnico-scientifica, inizia allora un lungo apprendistato. Nel 1904, per decisione del suocero, è nominato direttore generale della società: dà quindi vita a uno stretto collegamento con il mondo della ricerca scientifica, convinto che l’empirismo – che per decenni ha sorretto le lavorazioni nell’area dei soffioni boraciferi – non sia più sufficiente per fronteggiare le nuove sfide generate dal tramonto di una condizione monopolistica. Nomina, perciò, consulente scientifico della società Raffaello Nasini, uno dei più eminenti scienziati italiani del periodo, titolare della cattedra di chimica all’Università di Pisa.
Le tappe del rilancio della società De Larderel, che nel 1904 dispone di sette impianti e può contare su 339 addetti, tra operai e impiegati, passano dapprima attraverso un profondo rinnovamento delle lavorazioni chimiche e, successivamente, all’uso termodinamico del vapore, che conduce, nel 1913, alla prima esperienza mondiale di utilizzazione della forza geotermica per la produzione di energia elettrica.
Di questi sviluppi, Larderel fu in sostanza il garante. Nel 1912 matura la decisione di mettere in liquidazione la vecchia azienda de Larderel per dare vita a una nuova società anonima, che assume la denominazione di Boracifera di Larderello, consentendo tra l’altro la riunificazione, mediante la fusione con le altre due imprese operanti nella zona, dell’area dei soffioni sotto un’unica azienda.

 

Busto marmoreo del conte Florestano De Larderel

 
 

Cavalleria rusticana: un omaggio al mecenate
In quest’ultima società, Larderel non assume alcuna carica formale, riservandosi però, in ossequio alla tradizione familiare, il pieno controllo, dato che con le figlie Adriana e Federica risulta in possesso del 61,1 per cento delle azioni emesse. Al vertice societario è posto il genero Ginori Conti, che riunisce nella sua persona le cariche di presidente e di amministratore delegato.
Le responsabilità politiche di cui Larderel si era fatto carico per molti anni, nel consiglio comunale e nella Deputazione provinciale di Livorno, seguivano il solco della tradizione di famiglia, perché il padre Francesco Federico era stato sindaco della città labronica. Il 21 novembre 1901 Larderel è nominato senatore del Regno. A fare scattare la designazione, in base all’art. 33 dello Statuto, è il suo inserimento nella XXI categoria (pagamento di imposte dirette in misura superiore a 3.000 lire per almeno tre anni). Nel luglio 1902 giunge anche la nomina a cavaliere del lavoro.
Una testimonianza del suo mecenatismo è l’aiuto dato al giovane Pietro Mascagni che, in segno di gratitudine, gli dedica, nel 1890, lo spartito della Cavalleria rusticana.
Larderel muore a Livorno all’inizio del 1925.

Risorse archivistiche e bibliografiche
Notizie biografiche sono contenute nei fascicoli personali degli archivi storici del Senato della Repubblica e della Federazione dei cavalieri del lavoro in Roma; la documentazione riguardante la Società boracifera di Larderello è stata acquisita dall’Archivio storico del Compartimento Enel di Firenze.
Notizie sulla famiglia e sul Larderel in Palazzo de Larderel a Livorno. La rappresentazione di un’ascesa sociale nella Toscana dell’Ottocento, a cura di L. Frattarelli Fischer e M. T. Lazzarini, Milano, Electa, 1992.