Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

FALCK, Giorgio Enrico

Oltre l’impresa
Nel 1931 la società muta la ragione sociale in Acciaierie e ferriere lombarde Falck, aggiungendovi il nome del fondatore; il carattere familiare dell’impresa (uno dei punti di forza, che la mette al riparo dalle tentazioni speculative) è sottolineato dall’entrata nel consiglio di amministrazione dei figli Enrico, Giovanni e Bruno (anche direttori centrali) e del genero Giovanni Devoto; direttori generali sono lo stesso Falck e Ludovico Goisis. Negli anni fra le due guerre si forma anche, attraverso l’acquisizione di partecipazioni e la creazione di nuove imprese, il gruppo Falck, che arriva a controllare le Officine metallurgiche Brogli (1922) e i Cantieri metallurgici italiani (1924), le Trafilerie e corderie italiane (insieme con i Redaelli), l’Acciaieria e tubificio di Brescia (con l’Ilva). Tra il 1935 e il 1938 vengono create anche le Acciaierie di Bolzano, dotate di forni elettrici, sbozzatori e treni di laminazione, specializzate nella produzione di acciai di elevata qualità.
Il programma di ampliamento e di ammodernamento degli impianti subisce una stasi forzata negli anni della Seconda guerra mondiale, che inizia quando Falck ha ormai 74 anni; alcuni stabilimenti subiscono inoltre danni non lievi a causa degli eventi bellici. La ricostruzione e la ripresa dello sviluppo avverranno a opera dei figli e successori.

 

La vita pubblica
La vicenda imprenditoriale di Falck è caratterizzata anche da una intensa partecipazione alla vita pubblica. Tra il 1901 e il 1912 è presidente della Camera di commercio di Lecco; nello stesso 1901 costituisce l’Associazione fra gli industriali metallurgici italiani, di cui è eletto presidente. Come tale patrocina la creazione della rivista «La metallurgia italiana» (I, n. 1, novembre 1909), ancor oggi autorevole voce del settore. Nel 1910 è vicepresidente del Congresso milanese degli esportatori in Oriente e nello stesso anno viene nominato cavaliere del lavoro; nel 1911, l’elezione a vicepresidente onorario del British Iron and Steel Institute aggiunge un importante riconoscimento internazionale. Nel 1933 il Politecnico di Milano gli conferisce la laurea honoris causa in Ingegneria industriale; nel 1934 è nominato senatore.
Nell’aprile del 1945 si ritira a vita privata, affidando la presidenza della società al figlio Enrico; muore a San Remo (Imperia), all’inizio del 1947.

Risorse archivistiche e bibliografiche
L’archivio storico dell’azienda è conservato presso la sede operativa del gruppo a Sesto San Giovanni. In mancanza di una monografia recente sull’impresa, si vedano A. Frumento, Imprese lombarde nella storia della siderurgia italiana, vol. I, Il contributo dei Falck, 1833-1913, Milano, Allegretti, 1952 e l’ampio studio di V. Varini, L’opera condivisa. La città delle fabbriche. Sesto San Giovanni 1903-1952. L’industria, Milano, Franco Angeli, 2006.