Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

  • Genova 1861 - 1896: Prima dell'industria

    Genova 1861 - 1896: Prima dell'industria

    La politica di modernizzazione dello Stato sabaudo e la presenza in Italia di tecnici e imprenditori anglosassoni favoriscono gli esordi dell'industria meccanica negli anni dell'Unità. Il settore manifatturiero si irrobustisce negli anni Ottanta, grazie alle politiche protezionistiche e alle commesse pubbliche che stimolano in particolare i comparti siderurgico e della meccanica pesante.
  • Genova 1896 - 1918: La prima industrializzazione

    Genova 1896 - 1918: La prima industrializzazione

    Nell'età del "decollo" l'espansione del settore manifatturiero è notevole, e Genova diviene a pieno titolo uno dei poli del "triangolo industriale" italiano. Accanto ai comparti ormai solidi della cantieristica e della siderurgia si avviano nuove iniziative in campi quali l'elettrotecnico, mentre rimane fragile la realtà dell'industria leggera. Forte è sempre la dipendenza dalle commesse statali, che si accentua negli anni della Prima guerra mondiale, allorché il contributo dell'industria genovese alla produzione bellica è eccezionale.
  • Genova 1918 - 1945: Anni difficili

    Genova 1918 - 1945: Anni difficili

    La crisi del Primo dopoguerra provoca dissesti alle imprese che non trovano sbocchi per la loro produzione; clamoroso è il crollo dell'Ansaldo (e della collegata Banca italiana di sconto) nel 1921. Le grandi banche miste, creditrici, acquisiscono il controllo di molte delle maggiori società, mentre in deciso ripiegamento appare la borghesia imprenditoriale cittadina, protagonista nei decenni precedenti. Con la depressione che segue la crisi del 1929 si impone l'intervento di salvataggio operato dallo Stato. Nasce l'Iri (1933), che rileva le partecipazioni azionarie già in mano alle banche e assume la gestione delle imprese industriali. Nella seconda metà degli anni Trenta e durante la Seconda guerra mondiale le fabbriche lavorano per la realizzazione delle politiche autarchiche e belliche del Regime fascista subendone infine le negative conseguenze.
  • Genova 1945 - 1970: Gli anni gloriosi

    Genova 1945 - 1970: Gli anni gloriosi

    Negli anni della ricostruzione l'industria genovese vive un faticoso e travagliato processo di ristrutturazione, promosso dall'Iri. Nei due successivi decenni sorgono nuove imprese nel comparto meccanico, che rilevano assets di società preesistenti perpetuandone la tradizione. Forte impulso hanno le lavorazioni siderurgiche, in seguito alla costruzione del grande stabilimento della Finsider di Cornigliano, e la raffinazione del petrolio, negli impianti della ERG. Si intraprendono lavorazioni nuove, di alta tecnologia, nel campo elettronucleare (Ansaldo) ed elettronico (Elsag).
  • Genova 1970 - 1980: Il decennio terribile

    Genova 1970 - 1980: Il decennio terribile

    La crisi petrolifera comporta una battuta d'arresto nella crescita economica e l'industria genovese, produttrice di beni strumentali e semilavorati, risente della caduta degli investimenti. La siderurgia soffre per l'eccesso di capacità produttiva del settore, avvertito a livello europeo, che deprime i prezzi a fronte di un aumento marcato dei costi (energetici e del lavoro). Nel settore meccanico si riorganizza il gruppo Ansaldo come progettista e realizzatore di grandi impianti per la generazione di energia (grazie anche all'uso di licenze di colossi internazionali), ma i ritardi nell'attuazione del piano energetico nazionale costringono l'impresa a misurarsi sui difficili mercati esteri con stentati ritorni economici. La forza del sindacato, in grado di salvaguardare comunque i livelli occupazionali nelle grandi fabbriche, impedisce di attuare al momento ridimensionamenti e ristrutturazioni di imprese i cui conti si chiudono spesso in passivo.
  • Genova 1980 - 1992: L'illusorio boom

    Genova 1980 - 1992: L'illusorio boom

    Gli anni Ottanta sono l'ultimo decennio in cui ancora resiste la realtà di una Genova industriale, anche se alcune delle fabbriche simbolo della città vengono dismesse (le raffinerie della ERG) o ridimensionate (è il caso delle acciaierie di Cornigliano). Interessanti iniziative si registrano nel comparto dell'elettronica, dove accanto a imprese da tempo sulla scena (Marconi) compaiono soggetti nuovi (Esaote Biomedica, attiva nel promettente campo biomedicale) e altri si espandono, acquisendo carattere multinazionale (Elsag acquista la statunitense Bailey).
  • Genova 1992 - 2010: Fra declino e trasformazione

    Genova 1992 - 2010: Fra declino e trasformazione

    In un territorio ormai postindustriale sono pur sempre presenti attività manifatturiere significative. L'industria cantieristica ritrova una sua prospettiva costruendo grandi navi da crociera, mentre ferve il lavoro delle officine di riparazione navale. Nonostante l'indebolimento di Elsag, che nel 1998 cede la Bailey, rimane significativo il peso del comparto dell'elettronica dove, accanto a società multinazionali (Ericsson), si muovono anche aziende di medie dimensioni che provano a operare in una logica di tipo "distrettuale". A completamento di un processo avviatosi nei decenni precedenti, si è ormai modificata la fisionomia della forza lavoro industriale, costituita ora prevalentemente da "colletti bianchi".