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CICOGNA, Furio
Furio Cicogna, amministratore delegato della Châtillon Società italiana per la seta artificiale dal 1930, resta al vertice dell'impresa durante la proprietà dell'Iri e nella successiva privatizzazione del 1942; nel dopoguerra avvia la sperimentazione nel comparto chimico delle fibre sintetiche; è presidente della Confindustria dal 1961 al 1965; partecipa alla fusione della Montedison e si ritira dopo la costituzione della Montefibre nel 1972. -
CINI Vittorio
Imprenditore di successo nei più vari settori, dalle costruzioni alla navigazione, dalle assicurazioni alla siderurgia, dai combustibili all'elettricità, dagli acquedotti al settore tessile, dai trasporti alla radiotelefonia; ministro delle Comunicazioni nel 1943, sostenne poi finanziariamente la Resistenza; si impegnò con grande passione nella vita culturale veneziana, con la Fondazione Giorgio Cini, intitolata al figlio scomparso in un incidente aereo. -
CIRIO, Francesco
Francesco Cirio, piemontese di modestissime origini, si avventura con successo nell'esportazione di prodotti orticoli italiani in Europa. Rivoluziona il settore del trasporto e della conservazione delle derrate alimentari, fresche e lavorate. Negli ultimi anni di attività si impegna nella bonifica e nella riconversione di terreni agricoli. -
COLUSSI, Giacomo
Giacomo Colussi nasce in una famiglia veneta di imprenditori del settore alimentare dolciario. Dirige dal 1936 la fabbrica di biscotti di Vittorio Veneto. Nel dopoguerra si mette in proprio a Perugia e conquista il mercato nazionale. La Colussi ha successo negli anni del "boom"; alla fine del secolo acquisisce numerosi marchi e aziende del comparto alimentare. -
CONTI, Ettore
Ingegnere civile, nel 1895 entra nella Edison e nel 1899 fonda la Gadda e Conti, poi Conti & C., per la fabbricazione di materiale elettrico. Attivo nelle associazioni di categoria e in organismi politici, si occupa di costituzione e gestione di aziende elettriche. Senatore, nel 1920 vicepresidente della Comit e nel 1922 dell'Assonime, nel 1924 fu costretto ad allontanarsi dalla sua azienda assorbita dalla Edison. Divenuto presidente dell'AGIP nel 1926 e della Comit nel 1930, nel 1939 fu insignito del titolo di conte. Morì a 101 anni a Milano.