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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

Parma 1861 - 1896: Prima dell'industria

Dopo l’Unità d’Italia l’agricoltura della provincia di Parma è ancora arretrata e si caratterizza per il perpetuarsi di metodi e tecniche di lavorazione inadeguati, che generavano bassi livelli di produttività e condizioni generali di povertà nelle campagne. Come rileva il relatore per l’inchiesta agraria, Francesco Barbuti, solo una piccola parte dei campi è coltivato «con sufficiente intelligenza e quindi con corrispondente entità di produzione». La resa delle coltivazioni cerealicole, pari a un rapporto seme-raccolto di 1 a 4/5, è inferiore alle medie regionali e nazionali del periodo. L’arretratezza dell’agricoltura parmense è da addebitarsi all’insufficiente istruzione agronomica dei proprietari, associata a una cronica carenza di capitali, all’elevatissimo tasso d’analfabetismo dei contadini e alla ristrettezza dei canali commerciali. La situazione economica è aggravata dal fatto che la perdita della dignità di continua

  • 19 agosto 1860

    La Cassa di risparmio inaugura la propria sede nel palazzo Tarasconi in via dei Genovesi (ora via Farini). La creazione dell'istituto di credito porrà le premesse per la modernizzazione dell'agricoltura e l'avvio dell'industria agroalimentare
  • 1867

    Viene fondato il Comizio agrario per migliorare tecnicamente le produzioni e innovare i metodi e i sistemi di coltura
  • 1870

    Ennio Braibanti crea l'omonimo pastificio all'interno del preesistente mulino di famiglia
  • febbraio 1874

    Per iniziativa dell'agronomo Carlo Rognoni, sorge a Felino la Società anonima di coltivatori per la preparazione delle conserve di pomodoro
  • 1877

    Pietro Barilla senior inaugura a Parma, in strada Vittorio Emanuele, un negozio di pane e pasta
  • settembre 1892

    Per iniziativa della Cassa di risparmio, viene istituita la Cattedra ambulante d'Agricoltura (seconda in Italia dopo quella di Rovigo), affidata alla direzione dell'agronomo Antonio Bizzozero
  • 1° gennaio 1893

    Antonio Bizzozero promuove la fondazione del Consorzio agrario provinciale, i cui aderenti cresceranno dagli iniziali 141 a 1.847 nel 1910