Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

DIOGUARDI, Saverio

Verso l’Africa
Nella prima metà degli anni Trenta, in un periodo di impegno attivo nella vita pubblica cittadina (quale membro della commissione edilizia e commissario del sindacato architetti), Dioguardi progetta e realizza la caserma della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, le torri dell’Edilizia e delle Nazioni e il nuovo ingresso secondario della Fiera del Levante (1933), le sedi del Banco di Roma e della Banca commerciale italiana, il palazzo della Riunione adriatica di sicurtà e altre opere minori; partecipa inoltre al concorso per la Casa del fascio a Bari e per il palazzo del Littorio a Roma. Nella fase di crollo del mercato edilizio privato, parallelo alla crisi che investe il settore delle opere pubbliche, Dioguardi decide di espandere in Africa l’attività dell’impresa di costruzioni inserendosi, fin dal 1937, nel piano di valorizzazione dell’Africa orientale italiana; lasciata la cura dell’impresa a Bari al fratello Giuseppe, si trasferisce a Dessiè in Etiopia, dove lavora per alcuni anni per conto del Banco di Roma, dell’Istituto nazionale per le case degli impiegati dello Stato e di altri enti, realizzando reti stradali, urbanizzazioni, quartieri residenziali, edifici pubblici (a Bari d’Etiopia, a Mogadiscio, a Dessiè). La guerra interrompe queste iniziative imprenditoriali; imprigionato come civile, nel 1941 l’imprenditore è internato in Kenia; torna a Bari nell’ottobre del 1943.

 

L’architetto-imprenditore
Negli anni della ricostruzione Dioguardi avvia un processo lento e difficile di riorganizzazione dell’impresa, riprendendone il controllo diretto ed espandendone l’area d’influenza dalla provincia a tutta la Regione; nel 1956 costituisce in proprio la nuova impresa Arch. Saverio Dioguardi. Risalgono a questo periodo, oltre a numerose opere di carattere monumentale funerario, alcuni fabbricati privati su suoli di proprietà e in particolare il grande edificio per abitazioni e nuova sede della Banca commerciale italiana del 1949 e, dopo il 1956, le sedi della Banca commerciale italiana di Taranto e di Barletta, e ancora a Bari la ristrutturazione del Banco di Roma e il grande edificio della Società esercizi telefonici, anche questo di proprietà della ditta. La ripresa dell’attività nel Secondo dopoguerra ripropone la molteplicità dei ruoli che caratterizza tutta la carriera di Dioguardi architetto-imprenditore, capace di realizzare grandi ricostruzioni su suoli in proprietà totale o parziale, ma ugualmente disponibile ad appalti per conto terzi, lavori pubblici di carattere rappresentativo, case popolari.
Muore improvvisamente il 22 novembre 1961 a Bari, mentre è impegnato nella progettazione della sede della Cassa di risparmio di Calabria e Lucania a Cosenza.

Risorse bibliografiche
E. Corvaglia M. Scionti, Il piano introvabile, Bari, Dedalo, 1985, ad indicem; M. Jodice, Saverio Dioguardi architetto, Napoli, Electa Mondadori, 1988; G. Sapelli, Storia della Dioguardi. Cultura e vita di un’impresa, Roma, Donzelli, 1995; P. G. Massaretti, La colonizzazione agraria in Africa Orientale Italiana, in Architettura italiana d’oltremare 1870-1940, Venezia, Marsilio, 1993, pp. 242-255; Storia di Bari. Il Novecento, Bari, Laterza, 1997, ad indicem.